giovedì, dicembre 06, 2007

Atleti, non larve


Il calcio c'è. E anche chi lo ama. Antonio Saccoccio del sito neofuturisti ha pubblicato il Manifesto del calcio Neo-Futurista. Ve lo consiglio e con un po' di occhi lucidi mi chiedo chissà di che squadra sarebbe oggi F.T. Marinetti?

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito al progressivo declino del gioco del calcio. Uno degli sport agonisticamente più coinvolgenti e dinamici si è trasformato progressivamente in una mediocre e noiosissima esibizione di corpi devitalizzati e agonizzanti che si trascinano sul campo per 90 minuti.
È giunto ormai il momento di cambiare rotta. Ed è per questo che proponiamo il seguente Manifesto del Calcio Neo-Futurista.

1. Vogliamo ammirare calciatori vitali, energici, dinamici. Calciatori che si battono fino all’ultimo secondo per la vittoria. Che non si risparmiano e ci esaltano con il loro esemplare agonismo.
2. Vogliamo calciatori corretti, leali, sportivi e rispettosi nei confronti degli avversari, dell’arbitro e dei suoi collaboratori. Il calcio è uno sport e come tale comportamenti anti-sportivi devono scomparire dal campo di gioco.
3. Il gioco del calcio prevede un portiere, difensori che collaborano al gioco difensivo, centrocampisti che prendono parte all’azione che si svolge nella zona mediana del campo, alcuni attaccanti che hanno il compito di costruire il gioco d’attacco al fine di portare alla segnatura. Ma in Italia è nato un nuovo ruolo: il “segnatore”. È colui che si pone sistematicamente nei pressi della porta avversaria col solo compito di segnare una rete. Costui non partecipa all’azione offensiva in alcun modo. Si colloca nei pressi del portiere avversario anche col fine di procurarsi furbescamente calci di punizione pericolosi e calci di rigore. Non partecipando all’azione offensiva il segnatore è di fatto un giocatore in meno per la squadra che lo utilizza e contribuisce in maniera sensibile al peggioramento della qualità del gioco della stessa. Noi siamo contro i segnatori, emblema della penosa staticità del calcio di oggi.
4. Così come siamo per l’agonismo, siamo anche contrari ad ogni pericolosa scorrettezza. Il giocatore che volontariamente commetta un fallo pericoloso per la salute dell’avversario dovrà essere punito nella maniera più severa.
5. Siamo favorevoli all’intervento dei mezzi elettronici in campo per dirimere le situazioni più controverse. Siamo favorevoli ancor di più all’uso di questi mezzi per punire a partita conclusa le scorrettezze sfuggite all’occhio dei collaboratori.
6. Per aumentare il dinamismo bisogna ridimensionare l’importanza dei calci da fermo. In particolare l’area di rigore deve essere ridisegnata e dovrà essere di poco più larga dell’attuale area del portiere. In questo modo si eviterà di assegnare calci di rigore in zone del campo da cui non sarebbe stato possibile segnare (ad es. nei pressi del calcio d’angolo).
7. Per lo stesso motivo la rete su azione dovrà valere il doppio di quella frutto di un calcio piazzato. In questo modo si eviterà di cercare continuamente e volontariamente il calcio di rigore o il calcio di punizione dal limite dell’area.
8. Siamo contrari alle squadre costituite da giocatori provenienti da zone diverse d’Italia e del mondo. Vorremmo una Roma costituita da romani, un Milan da milanesi, un Genoa da genovesi. In questa maniera la corsa delle società sarà a crescere i giovani delle proprie città. Attualmente chi ha più soldi da spendere compra i calciatori migliori, di qualsiasi città e nazionalità essi siano. C’è quindi scarso interesse nel migliorare i vivai giovanili della propria città. E soprattutto vince sempre chi ha più soldi da spendere. Senza contare il fatto che se vince l’Inter dovrebbero vincere i calciatori della città di Milano e invece non è mai così. Si è persa l’identità. E dove non c’è identità, rimangono solo commercio e affari.

Per tutti questi motivi il Neo-Futurismo, consapevole che per gli ultimi 3 punti la società non è ancora pronta per la nostra rivoluzione, propone almeno di applicare immediatamente le seguenti modifiche al regolamento del gioco del calcio:
1. Per chi si rivolge in maniera ingiuriosa all’arbitro o ai suoi collaboratori: squalifica da 10 a 15 giornate.
2. Per chi finge di aver subito un fallo da rigore (simulazione): squalifica di un anno.
3. Per chi segna una rete con la mano: squalifica di un anno. Nel caso di un gesto istintivo e non volontario, il giocatore dovrà immediatamente alzare il braccio per segnalare la scorrettezza all’arbitro: in questo caso sarà soltanto assegnata una punizione alla squadra avversaria.
4. Per chi commette falli assai pericolosi per la salute dell’avversario: squalifica da 5 a 15 giornate.

Siamo convinti che con queste sanzioni il calcio tornerà ad essere in pochi mesi uno degli sport più belli e coinvolgenti.
Vogliamo atleti veri, non larve.

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