Quando il tifoso ha sempre ragione

"In questa nostra meravigliosa città, dove anche lo sport concorre a rappresentare al meglio la Capitale (compresa la squadra giallorossa), per una spiacevole esperienza personale lo stesso non posso dire del negozio della As Roma in via Appia Nuova 130 (che comunque rappresenta il marchio). Il giorno 8 dicembre, verso le ore 18,30 consegno alla cassa del punto vendita un prodotto per l'acquisto. Il commesso mi risponde che il prezzo esposto (sia scritto sia sul codice a barre) per un errore non è quello ufficiale per cui, contravvenendo alle disposizioni di legge, insiste che quel capo può venderlo solo ad un prezzo più che doppio. Lo fa in modo decisamente arrogante. Durante la lunga discussione, stranamente, nel giro di breve tempo spariscono dagli scaffali tutti i capi di quel prodotto: il commesso si giustifica dicendo che li ha tutti venduti. Il direttore del negozio, informato successivamente del fatto, con analoga insolenza dà ragione al dipendente.
Se fossero stati più gentili avrei ovviamente lasciato decadere la cosa, evitando di andare oltre e di renderla pubblica. Ma non mi sembra giusto che tale genere di atteggiamenti possa conciliarsi con quel mondo del calcio merchandising compreso che intende riformarsi. Dott.ssa Maria Di Saverio, Roma".
Se fossero stati più gentili avrei ovviamente lasciato decadere la cosa, evitando di andare oltre e di renderla pubblica. Ma non mi sembra giusto che tale genere di atteggiamenti possa conciliarsi con quel mondo del calcio merchandising compreso che intende riformarsi. Dott.ssa Maria Di Saverio, Roma".
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